sabato 6 giugno 2020

CONCLUSIONI


Il mio blog ha affrontato il tema del ‘’moto’’, un tema con svariate sfaccettature e multipli significati.

Partendo già dall'analisi del significato della parola, dalla sua origine traduzione in altre lingue è emerso come ci siano due rami principali di questo tema, quello più pratico e tecnico, inteso come movimento fisico, e uno figurato, il moto interiore, il cambiamento, l’evoluzione.
Il concetto di moto appare quindi come qualcosa di impossibile da imprigionare in un'unica categoria e proprio per la sua accezione così sfaccettata, la sua origine e la sua storia è varia e spazia dalle discipline scientifiche a quelle filosofiche.

La prima cosa che può venire in mente sono sicuramente le applicazioni dell’ingegneria e della fisica, la scienza cerca di definire il moto e le sue proprietà in modo sistematico.

Tuttavia, il moto non è solo questo, ho dunque preso in esame alcuni esempi della letteratura, a partire dall'antichità, dove il moto che più incuriosiva era quello dei corpi celesti, allora la mitologia lo spigava con la presenza delle divinità, la filosofia lo faceva derivare all'Anima del mondo, puramente razionale e in armonia. Arrivando a tempi più recenti, dove il moto è spesso quello interiore, quello della forza dell’uomo, anche paragonata al moto dei gravi. Il moto viene spesso raccontato come viaggio fisico, che si trasforma in un percorso di evoluzione interiore, individuale o come società. In poesia il moto, quello fisico e quello delle cose che ci circondano, diventa lo spunto per gli interrogativi sul senso della vita e della natura.
Talvolta il moto può diventare mezzo, tramite il quale trovare la vera essenza delle cose, al di fuori delle cose stesse.

Nella rappresentazione più diretta e figurativa, questo tema assume diverse forme, nel medioevo, dove il moto attraverso i labirinti nelle chiese riproduceva il percorso dalla penitenza all'espiazione, quindi il moto dell’anima verso la retta via, fino al rinascimento, dove i labirinti nelle ville servivano all'uomo per ritrovarsi e scoprirsi. In periodi più recenti questo tema viene sfruttato continuamente, tramite le pubblicità, ma soprattutto il cinema, che fa del movimento il suo principio e dove il movimento stesso, nel modo in cui viene rappresentato, può portare allo scaturire di emozioni diverse.

Lontano dall'arte e dal mondo delle idee, c’è l’attualità, il moto come globalizzazione, quindi come spostamenti continui di persone e merci, inquinamento e quindi migrazioni, degli animali verso climi più adatti e, come in questo periodo, di virus. Tracciando il moto di animali e di patogeni, possiamo tracciare il moto dell’umanità, del nostro passato e probabilmente anche del nostro futuro.