martedì 31 marzo 2020


Edgar Allan Poe. 1848

''Ogni movimento, di qualsiasi natura esso sia, è creatore.''
                                                 - Edgar Allan Poe







                                                                                                                                                                                                        
Step 5

IL MESSAGGIO PUBBLICITARIO


Pubblicità Vespa 125 Primavera-Piaggio (1968)






Il paradosso di Achille e la Tartaruga


Il paradosso di “Achille e la Tartaruga” è il Paradosso di Zenone più famoso. È stato proposto nel V sec. a.C. da Zenone di Elea per difendere le tesi del suo maestro Parmenide, che sosteneva che il movimento fosse un'illusione.

Zenone immaginò che Achille, noto per essere il “piè veloce”, venisse sfidato a raggiungere (non superare nella corsa) la lenta tartaruga, alla quale fu però concesso un vantaggio iniziale. Il paradosso era fondato su questo presupposto: nel tempo che Achille impiega per raggiungere il punto in cui inizialmente si trova la tartaruga (A1,), quest’ultima avrà, comunque, percorso un piccolo tratto (T0-T1). Quando Achille avrà percorso questo piccolo tratto (A1-A2), la tartaruga sarà ulteriormente avanzata (T1-T2). E Achille non raggiungerà mai la tartaruga, perché dovrà percorrere gli infiniti spazi che colmano la distanza tra i concorrenti. Il paradosso si risolve ricorrendo a un concetto matematico che gli antichi Greci non possedevano. La somma di infiniti addendi può infatti dare origine a un numero finito (la distanza che Achille percorrerà prima di raggiungere la tartaruga). Achille dunque raggiunge la tartaruga.



Il percorso di Achille e la tartaruga

Step 4

IL MOTO NELLA MITOLOGIA

Il mito del percorso del sole




Elios-dio del Sole- vaso 500 a.C. circa
Il dio greco Elios – l’Aurora – personificava l’astro solare; era un giovane di bellezza eccezionale, i cui biondi e lunghi capelli ricordavano i raggi del Sole, e guidava un cocchio d’oro trainato da quattro cavalli che emettevano fiamme dalle narici. Svegliato dal canto del gallo, percorreva ogni giorno dalla Colchide, posta ad est, fino alle Esperide, posta ad ovest, tutta la volta celeste; poi, all'ora del tramonto, saliva in una grande coppa d’oro. La coppa portava il dio come in un piacevole letto; Efesto, il dio che risiedeva nell'isola con il vulcano, l’aveva forgiata per lui in oro e fornita di ali; infatti questa carrozza portava il dio velocemente sulla superficie spumeggiante del mare e lo riportava al paese degli Etiopi, da dove la mattina, al sorgere della dea Eos dalle dita rosate, ripreso il suo carro d’oro con i destrieri dalle narici fiammeggianti, sarebbe partito nuovamente per il cielo. Nelle antiche pitture vascolari quindi la dea Eos lo precedeva, Selene (la Luna), invece, sedeva spesso sul carro quando il fratello tramontava.

https://www.atopon.it/il-carro-del-sole/
http://mitologiagreca.blogspot.com/2007/07/apollo.html

mercoledì 25 marzo 2020

Step 3

Il pendolo di Newton

Step 2

LA STORIA DEL TERMINE


Nel delineare la storia del termine moto appare come questo abbia due radici differenti: ϕορά, ‘’traslazione’’ utilizzato da Platone e χινσις che per Aristotele è ogni forma di divenire. Con Epicuro tutto il divenire è concepito come determinato dal moto atomico.
Con Galileo e Cartesio la scienza della natura è determinata da rapporti quantitativi di movimento, fino ad arrivare a Kant che definisce il moto come un "concetto a priori condizionato sensibilmente".
Hegel definisce dialetticamente il moto come "morte e risurrezione dello spazio nel tempo e del tempo nello spazio" mentre Bergson ritiene che il movimento reale sia quello che viene colto.

Il concetto di moto appare quindi come qualcosa di impossibile da imprigionare in un'unica categoria e proprio per la sua accezione così sfaccettata la sua origine e la sua storia è varia e spazia dalle discipline scientifiche a quelle filosofiche.
Il divenire- immagine tratta da alidiporpora.it



Step 1 bis

''MOTO'' IN ALTRE LINGUE

Il termine ''moto'' deriva dal latino ''motus'', nelle lingue romanze questo termine ha infatti la stessa radice: in francese Mouvement, in spagnolo Movimiento, in portoghese Movimento.
Se guardiamo ad altre lingue è evidente come alcune derivino questa parola dal latino, come l'inglese (movement, motion), altre abbiano invece una radice diversa, come il tedesco dove ''moto'' è tradotto come Bewegung, questa particolare parola ha un significato molto orientato sulla sfera emotiva, atteggiamento, sfera emotiva, movimento interiore.
動 è il kanji utilizzato in Giappone per identificare il significato di movimento, che acquista anche una sfumatura diversa di forza e cambiamento.

https://app.kanjialive.com/%E5%8B%95

giovedì 19 marzo 2020


Step 1

UNA DEFINIZIONE DI MOTO

mòto= lat. motus per movitus da movere muovere ( v. q. voce)
il passare da un luogo ad un altro, Movimento; figurat. Sommossa, Tumulto, Fatto d'arme, Fazione.

(da https://www.etimo.it/?term=moto&find=Cerca)

https://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/M/moto_1.aspx?query=moto+(1)
Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli- 1993